Nuova Riveduta:

Genesi 45:23

a suo padre mandò questo: dieci asini carichi delle migliori cose d'Egitto, dieci asine cariche di grano, di pane e di viveri per suo padre durante il viaggio.

C.E.I.:

Genesi 45:23

Allo stesso modo mandò al padre dieci asini carichi dei migliori prodotti dell'Egitto e dieci asine cariche di grano, pane e viveri per il viaggio del padre.

Nuova Diodati:

Genesi 45:23

e a suo padre mandò questo: dieci asini carichi delle migliori cose d'Egitto, dieci asine cariche di grano, di pane e di viveri per suo padre durante il viaggio.

Riveduta 2020:

Genesi 45:23

e a suo padre mandò questo: dieci asini carichi delle migliori cose d'Egitto, dieci asine cariche di grano, di pane e di viveri, per suo padre, durante il viaggio.

La Parola è Vita:

Genesi 45:23

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Riveduta:

Genesi 45:23

e a suo padre mandò questo: dieci asini carichi delle migliori cose d'Egitto, dieci asine cariche di grano, di pane e di viveri, per suo padre, durante il viaggio.

Ricciotti:

Genesi 45:23

Al padre suo mandò altrettanto danaro ed altrettante vesti, aggiungendovi dieci asini carichi di tutti i prodotti dell'Egitto, ed altrettante asine cariche di grano e di pane per il viaggio.

Tintori:

Genesi 45:23

e a suo padre mandò la medesima quantità di danaro e di vesti, aggiungendovi dieci asini carichi d'ogni bene d'Egitto, e altrettante asine cariche di grano e di viveri pel viaggio.

Martini:

Genesi 45:23

Altrettanto denaro, e altrettante vesti mandò a suo padre colla giunta di dieci asini, che portavano d'ogni sorta delle ricchezze d'Egitto, e altrettante asine cariche di grano e di pane pel viaggio.

Diodati:

Genesi 45:23

E a suo padre mandò questo: dieci asini carichi delle migliori cose di Egitto; e dieci asine cariche di grano, e di pane, e di vittuaglia, per suo padre, per lo viaggio.

Commentario abbreviato:

Genesi 45:23

16 Versetti 16-24

Faraone fu buono con Giuseppe e con i suoi per amor suo. L'Egitto avrebbe ripagato la perdita seguita alla loro emigrazione. Così quelli a cui Cristo destina la sua gloria divina non devono guardare alle cose di questo mondo. Quello che otteniamo dai godimenti delle cose temporali non è altro che vanità: non possiamo essere sicuri di averli sempre e ancor meno possiamo sperare di portarceli via un giorno. Distogliamo i nostri occhi e i nostri cuori dal mondo: ci sono cose migliori a noi riservate in quella terra benedetta, dove Cristo, il nostro Giuseppe, andò a prepararci un posto. Giuseppe si congedò dai suoi fratelli con un avvertimento opportuno: "Guardatevi di non cadere lungo il cammino". Egli sapeva che essi erano anche litigiosi e, avendoli perdonati in tutto, li lascia con questa incombenza affinché non si rimproverino gli uni gli altri. Questo comando il nostro Signore Gesù l'ha dato anche a noi e cioè che ci amiamo gli uni gli altri. Poi, per quel che accade o è già avvenuto, non cadiamo ulteriormente, poiché siamo fratelli e abbiamo tutti uno stesso Padre. Siamo tutti colpevoli e invece di litigare a vicenda, cerchiamo di occuparci di noi stessi. Siamo, o speriamo di essere, perdonati da Dio che offendiamo e, quindi, dovremmo essere pronti a perdonarci gli uni gli altri. Siamo "ciò nonostante" quella via che ci conduce alla terra d'Egitto, dove troviamo molti che cercheranno di mettersi contro noi. Siamo pure una via che conduce alla divina Canaan, dove speriamo di essere per sempre nella pace perfetta.

Riferimenti incrociati:

Genesi 45:23

Ge 45:17
Ge 24:10; 43:11; Eso 16:3

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